Sotto la sabbia

Lingua: Italiano – Numero pagine: 162

Sotto la Sabbia

Formato Cartaceo - Prezzo: 12,00 Euro

I DIRITTI D’AUTORE SARANNO DEVOLUTI ALL’AISM ASSOCIAZIONE SCLEROSI MULTIPLA

Formato Ebook - Prezzo: 4,99 Euro

I DIRITTI D’AUTORE SARANNO DEVOLUTI ALL’AISM ASSOCIAZIONE SCLEROSI MULTIPLA

Formato MP3 - Prezzo: 9,90 Euro

Audiolibro. CD Audio in formato MP3

Trama

Siamo tutti bravi a mettere in pratica la tecnica dello struzzo. Rimaniamo con la testa ben piantata nella sabbia, confidando nella speranza di eliminare tutti quei ricordi che non vorremmo mai vedere riemergere. Fabio sta per vendere la casa in cui è cresciuto ed ogni immagine diventa un sassolino nella scarpa impossibile da ignorare. Ogni capitolo è una folata di vento che scopre le immagini che compongono il suo passato e che spiegano il suo presente.

INCIPIT

Il sole è già una palla di fuoco quando parcheggio l’auto davanti ad una cartoleria con le saracinesche abbassate. Sul vetro un cartello rettangolare mi informa che il negozio è chiuso per ferie e che riaprirà alla fine di agosto. Dall’altra parte della strada si alza una struttura grigia, con immense vetrate, circondata da una recinzione metallica che ne delimita la proprietà. Non appena la sfioro con le dita, la mia mente disegna nell’aria una stanza stretta e lunga con due file di banchi e una gigantesca cattedra, dietro la quale sta seduta una donna con il viso magro e gli occhi indagatori, pronti a scorgere anche la minima paura nelle iridi dei ragazzi immobili davanti a lei. Mentre sta per pronunciare il nome della prossima vittima, il suono di un clacson mi fa sobbalzare e una cimosa immaginaria si solleva dalla lavagna, cancellando quell’immagine e riportandomi alla realtà.

Attraverso la strada con passo sostenuto e mi siedo nuovamente al posto di guida, controllando l’orologio sul cruscotto: le quindici e trenta. Mancano ancora tre ore. Metto in moto e guido per una decina di minuti fino a quando i miei occhi non scorgono un grande palazzo in mattoni rossi all’inizio di una strada senza uscita. Parcheggio tra un furgone e una station wagon con il parabrezza sporco di terra. Gran parte delle finestre sulla facciata anteriore hanno i rotolanti abbassati. Un uomo sulla sessantina, con un cappello di paglia calcato sulla testa e i pantaloni usurati sulle ginocchia, è intento ad annaffiare il giardino condominiale. Nel vedermi, stacca la mano destra dalla sistola e la alza in segno di saluto, poi torna a fissare il fazzoletto verde davanti a sé con un bel sorriso dipinto sulle labbra. Prima di arrivare alla cabina dell’ascensore, lancio un’occhiata furtiva alle targhette poste sulle cassette della posta e noto con piacere che il palazzo non ha accolto nessun nuovo inquilino dall’ultima volta che sono venuto.

Giunto al quinto piano, infilo la chiave nella serratura e la porta si apre su un piccolo ingresso dai muri bianchi. L’appartamento si anima della voce immaginaria di mia madre che urla a Vincenzo di abbassare lo stereo.

Procedo a piccoli passi lungo il corridoio popolato di mobili ricoperti con il cellophane, sbirciando nelle stanze.

Mi soffermo davanti alla mia camera, la chiave è ancora inserita nella toppa.

La stanza è avvolta nell’oscurità, con il letto rifatto e la libreria povera di letture. Il tappeto persiano comprato da mia madre è perfettamente arrotolato e spinto contro il muro. I comodini sono coperti da due dita di polvere. Le impronte sul cuscino sono state cancellate dal tempo. Il poster di Madonna è scomparso, lasciando libera la parete ammuffita sopra la testata del letto.

Apro le tende. Un raggio di sole entra nella camera e illumina una foto. È ritratta una bambina con i capelli biondi abbracciata ad una bambola di stoffa. È Elisa. Mia sorella. È venuta al mondo il venticinque aprile millenovecento settantotto mentre fuori il cielo si squarciava.

Video

Booktrailer realizzato da Stefania Mwende Bergo
02 Dicembre 2006: Cerimonia di premiazione XXIV Premio Firenze

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Recensioni

Sotto la sabbia, il titolo, rappresenta la prima importante indicazione sulla natura dell’opera: “sotto la sabbia” si trova il passato di una famiglia, un tempo personale e collettivo con il quale il protagonista, Fabio, non può non fare i conti, soprattutto perché si trova in un momento decisivo della sua vita.

Fabio si trova nella casa di famiglia, luogo reale (Viale Canova n. 23) e luogo dell’anima, deciso a venderla al miglior offerente, ma sembra che la casa non possa lasciarlo andare prima che il passato, custodito in essa, non sia del tutto dissotterrato, svelato, attraversato ancora e ancora. Così, attraverso il sovrapporsi di diversi e molteplici piani temporali, la storia emerge lentamente nei brevi capitoli, dedicati ognuno a un personaggio della vita di Fabio. Il fratello più grande, “Vince, ragazzo ribelle e vitale, si rifiuta di seguire la strada scelta per lui dalla famiglia e viola le tacite regole del vivere: vuole diventare un dj e, senza freni, intreccia una relazione con la bella e triste zia Susanna, trascurata e “tradita” dallo zio Franco, a causa della sua sfrenata passione per la Fiorentina. Erika, la ragazza “dagli occhi verde smeraldo e dai lunghi capelli neri” incontrata da bambino a Lido di Camaiore in una vacanza estiva, appare attraverso gli occhi di Fabio come una figura sfuggente e sensuale, quasi irreale. Nonno Osvaldo, sopravvissuto alla seconda guerra mondiale e alla deportazione, ma non alla morte dell’amata moglie, trova nel nipote, Fabio, la possibilità dell’ascolto e, come se seguisse una terapia in grado di scongiurare la morte, racconta e sperimenta il potere della parola, ciò che solo la comunicazione può salvare, anche se per poco, dalloblio del tempo. Francesco e Paolo, gli amici d’infanzia e i compagni dei giochi più entusiasmanti – Subbuteo,’ il calcio, le prime competizioni – accompagnano Fabio nel suo percorso di crescita. La piccola Giulia Arzilli, l’audace bambina “bravissima in matematica” e pronta anche ai “giochi da maschio”, i primi baci con lei, i giochi, gli incontri: i ricordi emergono come da scatole cinesi, l’uno custodito nell’altro, in un ritmo incessante che all’improvviso rivela anche squarci di futuro fino a poco prima impensabili. Fabio, dopo il matrimonio con Giulia, si trova ora a una svolta.

La vita sembra, nel fluido narrare di Luca Masini, non avere pause, essere un difficoltoso percorso a ostacoli, una strada ricca di curve e soluzioni inaspettate che non può essere percorsa più di una volta, se non con la memoria. E la memoria, al contrario, crea altri percorsi, circolari, che vanno e tornano e disperatamente si accaniscono con la loro paradossale precisione contro ciò che la sabbia ricopre e fa scomparire.

Il romanzo di Luca Masini è un partecipato affresco famigliare dedicato al tempo e alla forza dei legami che ci vincolano anche a distanza o ci allontanano anche se vicini ogni giorno, una sorta di diario che ripercorre e ricostruisce il passato attraverso il presente e il presente attraverso il passato, nel quale un ruolo determinante hanno gli oggetti che evocano il ricordo e che si caricano di un valore particolare in rapporto all’evento o alla persona a cui sono associati. Il tempo viene scomposto e lentamente ricomposto in un nuovo scenario, quello finale, che in realtà non rappresenta in nessun modo una conclusione, ma l’immagine di trasformazioni ancora in atto: lo stesso gruppo di un tempo è di ritorno da una vacanza in Sardegna, ma Fabio ora siede accanto ad Erika, Paolo e Francesco stanno insieme, Elisa, la sorella più piccola, ha incontrato Alessio, Vincenzo ha realizzato il suo sogno e lavora in una radio.

Il romanzo, ambientato in Toscana dal 1978 ai giorni nostri, è da considerarsi al confine tra diversi generi – il romanzo di formazione, il diario, l’autobiografia, il romanzo “alla ricerca del tempo perduto” – e, attraverso i numerosi e improvvisi flashback, registra e rielabora molti riferimenti alla storia italiana degli ultimi trent’anni, dal sequestro di Aldo Moro alle vicende calcistiche di quel periodo.

Molti sono, inoltre, i temi toccati, allo scopo di mettere in discussione quel fastidioso ma imperante concetto di normalità, così diffuso nella maggior parte delle famiglie italiane: gli abusi (quello su Erika da parte del padre, dal quale nascerà Cristina), i tradimenti (quello di zia Susanna con il nipote Vincenzo), l’omosessualità (l’amore tra Paolo e Francesco). La scrittura di Luca Masini è animata ad ogni pagina dal bisogno intenso e necessario di guardare in faccia tutto quello che è stato, senza più rimandare o illudersi o fuggire.

Monica Venturini

Ognuno, secondo i propri gusti, predilige un tipo di lettura in particolare e ad esso fa riferimento quando è in cerca di un riparo confortevole. Io sono principalmente una lettrice di thriller, Arrivo alla fine di un libro per scoprire chi è l’assassino. Non c’è nulla di poetico in tutto questo, lo ammetto, ma è la curiosità che mi spinge ad andare avanti. La presenza di un mistero da risolvere. E qui non ci sono misteri, non c’è nessun cattivo da stanare. Però c’è tanta bellezza.
Sotto la sabbia, di Luca Masini, è un partecipato affresco familiare, un romanzo intimista scritto con una sensibilità che non esiterei a definire, femminile.
Fabio, il protagonista, ritorna nella casa di famiglia in Viale Canova, 23, per venderla. Tornare nei luoghi della sua infanzia lo costringerà a dissotterrare il passato, farlo riemergere dalla sabbia in cui il tempo e l’alternarsi delle vicende lo hanno costretto.
Così, attraverso il sovrapporsi di diversi e molteplici piani temporali, la storia emerge lentamente nei brevi capitoli, dedicati ognuno a un personaggio della vita del protagonista.
Sotto la sabbia è un libro dei ricordi, evocati con nostalgia ed affetto Ambientato in Toscana, dal 1978 ai giorni nostri, ripercorre la storia italiana attraverso gli occhi di un bambino che cresce e che coglie dettagli della storia del nostro paese che crescono insieme a lui. Così quando Fabio ci racconta del primo anno di vita della sorella Elisa ha solo otto anni. E i sonni della neonata che passa le notti a strillare tenendo tutti svegli, sono, per il bambino, brevi quanto una puntata di Ufo Robot. Anch’io sono cresciuta in quel periodo, ma ero una bambina e preferivo Candy Candy. Di Ufo Robot non so niente. Così sono andata a controllare su Internet e ho scoperto che le puntate “Del razzo missile con circuiti di mille valvole” duravano ciascuna 24 minuti. Brevi, effettivamente quanto il sonno di una neonata importuna.
Sotto la sabbia è un romanzo fatto di sentimenti. Nostalgia, solitudine, ingenuità e stanchezza per ciò che è stato e che non potrà mai più essere diverso. Ma c’è anche tanto amore. E poesia. Come quando Fabio entra nella cucina della sua infanzia e vede l’orologio che segna le quattro di un tempo lontano. Un tempo che è stato suo una volta ma che non gli apparterrà mai più.
Leggo le pagine dedicate al Natale, con un misto di nostalgia e partecipazione. E m’immagino la luce accesa in salotto, una luce calda che trattiene sotto di sé una famiglia che si vuole bene. Ci sono tutti, gli zii e il nonno. E si gioca a tombola e ci sono quelle con le schede difettose, quelle a cui manca la finestrella. E il pandoro che il nonno mangia senza lo zucchero sopra. Forse perché non gli piace lo zucchero a velo o forse perché deve tenere sottocontrollo la glicemia. Masini riesce a catturare le emozioni del lettore, tenendolo attaccato pagina dopo pagina, riuscendo a descrivere soavemente situazioni e personaggi nonostante la brevità della narrazione.
Insomma, si tratta di una lettura che avvolge come un abbraccio nei momenti di solitudine e se è vero che leggere può essere terapeutico, allora questo libro assolve garbatamente alla funzione.

Manuela Leonessa

Luca Masini ha il merito di scrivere una sorta di romanzo familiare in cui ogni componente ha il tempo di raccontare la sua vita, seppur brevemente, e di illustrare per intero il destino di un nucleo familiare che nel tempo si è allargato, è cambiato, in qualche occasione ha smarrito la sua strada. La voce narrante è quella di Fabio, cresciuto con un fratello maggiore Vincenzo, il ribelle della situazione, e con la piccola di casa, Elisa, la cui nascita sconvolge il ripetitivo ménage familiare. E’ il ritorno a casa di Fabio, in una casa vuota con i vecchi mobili coperti e i libri custoditi in una scatola, che i personaggi prendono voce e raccontano le loro scelte di vita, si incontrano e si allontanano per seguire altri percorsi. Il romanzo non ha un vero finale, mutevole di cambiamento come ogni famiglia in evoluzione, ma lascia la possibilità al lettore di immaginare i destini dei protagonisti. Un affresco familiare di straordinaria sincerità, non si sente l’esigenza di raccontare una famiglia eccezionale, di fingere una “norma” a cui tutti si sono adeguati, ma si aprono gli occhi sulle virtù e sulle oscurità di ognuno.
Giovanni Consoli

Sotto la sabbia di Luca Masini è un libro che mi ha lasciato sola.
162 Pagine divorate a grandi morsi, assaporate con delicatezza e immaginate durante la lettura…
Vincenzo, Francesco, Elisa, Fabio, Erika, Paolo, nonno Osvaldo, e i suoi inseparabili pantaloni scuri, Giulia, Grazia, la zia Susanna, così strana, lo zio Franco con il solo amore per la fiorentina, un padre burbero e severo: sono tutti i personaggi nati dalla penna di Luca Masini, autore emergente, classe 1971.
Un flash-back di ricordi, uno stile narrativo unico, La casa e Il ritorno rappresentano le due fasi del libro che si caratterizzeranno per dettagli, descrizioni e sentimenti puri. Poi ci sono le vacanze estive, quelle persone che conosci durante l’estate e che ti porterai per tutto resto della vita…
Un libro da leggere, rileggere e sottolineare: stile, trama e penna meritano 5 stelle su 5.
Leggi l’intervista: http://ilblogdieleonoramarsella.it/sotto-la-sabbia-di-luca-masini/

Eleonora Marsella

Questa breve storia è la storia di Fabio, un uomo adulto in viaggio per tornare a far visita alla casa dove ha passato la sua infanzia e la sua adolescenza, prima che questa venga venduta. Fabio ha appuntamento con una persona, di cui inizialmente il lettore non conosce l’identità, e siccome è ancora presto decide di tornare nuovamente in quella casa per rivedere i luoghi a lui cari.
Una volta dentro comincia a vagare per le stanze, rivedere i luoghi della sua crescita, quelli che l’hanno reso quello che è adesso, risente le voci di quando sua madre chiamava lui e suo fratello per andare a cena, rivive situazioni familiari che erano sopite all’interno della sua memoria e che aspettavano quel piccolo tour per tornare in superficie.
In quei posti, rivedendo oggetti e mobili che gli sono appartenuti, prendendo nuovamente in mano antiche fotografie che lo ritraggono assieme a Vincenzo o agli amici con cui giocava, scaturiscono i ricordi che danno vita ai capitoli, dedicati ognuno a momenti differenti della sua vita.
Lo stile dell’autore è narrativa allo stato puro, le pagine del libro scorrono trasportando il lettore a spasso nel tempo, fornendogli dettagli della vita di Fabio e della sua famiglia, affrontando le varie tematiche in maniera differente a seconda dell’età del protagonista. Se inizialmente ciò che leggiamo ha contorni un po’ più sfumati perché Fabio ha otto anni ed è impegnato a giocare a Subbuteo con gli amici di sempre, nella seconda parte del libro lo vediamo fare ragionamenti arguti, chiedersi che cosa farà da grande, affrontare la sua prima situazione sentimentale, e gestire il distacco con la parte infantile del suo Io.
Le parole utilizzate non risultano mai di troppo, sono essenziali, quasi mai descrittive, ma usate in modo da portare sempre avanti la narrazione in modo deciso. Non vi sono parole difficili, tutto quello che viene detto viene fatto nella maniera più semplice possibile, come quando leggiamo Calvino.
Le tematiche sono quelle legate all’ambito familiare e a quello delle prime esperienze. Numerosi sono i ricordi legati alla famiglia e ai suoi componenti, a come essa abbia affrontato la crescita e il distacco di Fabio e Vincenzo, a come si intuisca che non sempre le cose sono andate come tutti speravano, a come i rapporti tra i genitori di Fabio e il nonno Osvaldo si siano fatti più freddi, a come l’amica Erika abbia dovuto affrontare una vita difficile con il padre che le ha sempre imposto il suo modo di vivere.

Il mio giudizio: Quando iniziamo a leggere un libro di questo tipo dobbiamo essere pronti a quello che possiamo trovarci di fronte, ma allo stesso tempo lasciarsi trasportare dalle sue atmosfere e dai suoi accadimenti. Molte sono le cose che vengono narrate in Sotto la sabbia e molti sono i pareri dei possibili lettori, ho trovato molto interessante l’utilizzo di luoghi e oggetti per dare liberà alla memoria, quasi fossero oggetti di scena in attesa di essere portati nuovamente sul palco della vita.
Attraverso di essi viviamo la vita di Fabio e con lui ripercorriamo ciò che ha fatto e quello che ha passato, non tutti gli argomenti trattati vengono però narrati con la stessa intensità o la stessa serietà, questo un po’ mi è dispiaciuto. Ci sono stati poi momenti in cui avrei voluto una narrazione più lunga e più descrittiva, in modo da scendere un po’ più in profondità e assaporare in maniera diversa la situazione che avevo di fronte. Le immagini evocate, appunto, hanno la durata e la consistenza di un sogno, un ricordo, proprio come se fosse il lettore e non Fabio, a ri-vivere quella storia.
Velocità e immediatezza come scelta dell’autore per far sì che tutto inizi e finisca come un cerino che brucia.
Breve, intenso e luminoso.

Francesco Balestri

Pubblicazioni

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